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Octavio FANTONI 1930-1935
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Author:  Simcav [ Mon Mar 25, 2013 2:57 pm ]
Post subject:  Octavio FANTONI 1930-1935

Name: Octavio Fantoni II
Nickname: Nininho


Image

Country: :BRA: Brazil / :ITA: Italy
Club: SS Lazio
Position: *DMF
Side: LF/BS
Age: 23-28 years (04/04/1907)

Height: ??
Weight: ??

Attack: 72
Defence: 75
Balance: 80
Stamina: 86
Top Speed: 78
Acceleration: 77
Response: 82
Agility: 78
Dribble Accuracy: 82
Dribble Speed: 78
Short Pass Accuracy: 84
Short Pass Speed: 82
Long Pass Accuracy: 83
Long Pass Speed: 81
Shot Accuracy: 75
Shot Power: 83
Shot Technique: 76
Free Kick Accuracy: 75
Curling: 78
Header: 72
Jump: 78
Technique: 83
Aggression: 78
Mentality: 84
Goalkeeper Skills: 50
Team Work: 88

Injury Tolerance: B
Condition: 7
Weak Foot Accuracy: 5
Weak Foot Frequency: 5
Consistency: 7
Growth type: Standard

CARDS:
P04 - Anchor Man
S02 - Passer
S09 - Covering

SPECIAL ABILITIES: Passing - Centre - Covering

Attack/Defence Awareness Card: Balanced


INFO:
1929-1930 Palestra Itália ? (?)
1930-1935 Lazio 106 (5)

National Team [Italy] (1934) 1 (0)

Dead in 1935, at the age of 28, due to a Sepsi caused by an nose-injury.

Quote:
Mediano, nato a Belo Horizonte (Brasile) il 4 aprile 1908, deceduto a Roma l'8 febbraio 1935 (conosciuto in Brasile come Nininho e in Italia come Ottavio Fantoni II).
Brasiliano, ma di origini toscane, gioca inizialmente nella squadra locale della "Palestra Italia" (Cruzeiro) dove mette in luce le sue notevoli doti di calciatore oltre a quelle morali. Sin da subito esprime il desiderio di tornare nella Nazione che sente veramente sua e tra le tante offerte avute da squadre italiane, sceglie la Lazio. In Brasile si era sposato giovanissimo e aveva avuto due figlie, ma rimane presto vedovo. La Lazio lo acquista insieme a suo cugino Juan durante la stagione 1930/31, divenendo subito giocatore prezioso grazie alla sua classe e grinta unite ad uno straordinario attaccamento alla maglia. Stilisticamente elegante, possiede un piede molto preciso e un buon senso del gioco. In campo la sua presenza si fa sentire e infatti sarà considerato un titolare inamovibile dagli allenatori che si susseguiranno sulla panchina biancoceleste. E' una pedina fondamentale nel gioco biancoceleste e i tifosi lo amano per il suo carattere combattivo e mai domo ma, al tempo stesso, improntato su di un grande rispetto per gli avversari. Il 25 marzo 1934 esordisce in nazionale contro la Grecia nelle eliminatorie del Campionato del Mondo, in quella che sarà la sua unica presenza in azzurro. Nell'estate dello stesso anno si sposa con una ragazza di Bibbiena dalla quale non avrà figli. Nel frattempo era giunto alla Lazio un altro cugino, Leonisio, fratello di Juan. Del calcio italiano gli piaceva tutto ma un aspetto lo detestava: la durezza del gioco.


Quote:
Octavio salta poche partite ma il 20 gennaio 1935, contro il Torino, s'infortuna al naso in uno scontro con un avversario. Esce dal campo e, fattosi medicare, dopo cinque minuti rientra e collabora al pareggio della Lazio ottenuto a pochi minuti dalla fine grazie ad uno splendido goal di Silvio Piola. Sul "Messaggero" del 21 gennaio, in un articolo del giornalista Rocco Morabito, si può leggere che "Fantoni II era messo KO da una testata e non rientrava in campo che cinque minuti dopo". Fino a venerdì 25 gennaio i giornali non segnalano nulla ma quel giorno, insieme alla notizia che la Lazio è stata multata dal Tribunale del Calcio per intemperanze dei propri sostenitori, si legge che nel pomeriggio del giorno precedente Fantoni II era stato ricoverato al Policlinico Morgagni, in Via Plinio, per un peggioramento delle condizioni di salute. Il giocatore era in preda a una forte febbre e i sanitari avevano riscontrato una frattura alle ossa nasali. Sottoposto in serata ad alcune analisi, i cui risultati non vengono divulgati, ci si augura una rapida guarigione dell'atleta. Sempre il quotidiano romano del 26 gennaio scrive che il giorno precedente si era assistito ad un'ininterrotta serie di visite da parte degli sportivi. Anche i giocatori della Roma avevano visitato l'infermo. Le notizie non sembrano confortanti. Il lunedì 28 si registra un miglioramento di Fantoni ma il giorno seguente i medici rilevano un forte rialzo della febbre. Si parla di un possibile intervento chirurgico. Mercoledì 30 le condizioni sono gravi. Il giorno precedente i medici hanno diagnosticato una settico-piemia con localizzazione purulenta al ginocchio sinistro.
Alle 14.30 il dott. Ugo Bani opera Octavio, la febbre è a 40°C. Il giovedì 31 il giornale scrive che i due medici Bani e Di Giulio hanno emesso un bollettino in cui le condizioni del giocatore sono giudicate riservatissime. Si registra un forte numero di visitatori. Il 1 febbraio le notizie sono più confortanti. Il polso è buono e la temperatura è diminuita. Lunedì 4 i compagni di squadra, reduci dall'incontro di Milano perso con l'Ambrosiana (1-0), fanno visita allo sfortunato compagno e lo trovano in discrete condizioni. Mercoledì 6 si riporta di un improvviso aggravamento. Il ginocchio è pieno di pus. Il giorno successivo il cronista scrive che Fantoni è stato sottoposto ad una nuova operazione ma i medici non si pronunciano. Il venerdì 8 il "Messaggero" definisce gravissime le condizioni di Octavio. Il giorno 9 febbraio lo stesso giornale annuncia la morte del giocatore con queste parole: "E' un lutto per il calcio italiano la morte di Ottavio Fantoni", mentre il sottotitolo recita: "La Lazio giocherà ugualmente a Livorno non avendo ottenuto il richiesto rinvio della partita a lunedì". Parte dell'articolo dice: "Ieri sera alle 19,35 Fantoni, valoroso mediano sinistro della Lazio, è cessato di vivere in una camera del Policlinico Morgagni. In seguito alla frattura nasale, era sopravvenuta una settico-piemia con localizzazione di pus al ginocchio, per la quale fu operato essendo in gravi ma non disperate condizioni. La situazione si è aggravata per una successiva localizzazione all'articolazione tibio-tarsica che rese necessario un altro intervento. Sin da giovedì i medici avevano perduto ogni speranza di salvarlo. Ieri mattina alle 11 Ottavio Fantoni è entrato in agonia e qualche ora dopo il parroco del Sacro Cuore al Lungotevere Prati, padre Zafferana, gli amministrò i sacramenti "in extremis". Ma la forte fibra dell'atleta fece sì che l'agonia si prolungasse fino a tarda ora del pomeriggio, tra il dolore della cugina che lo assisteva e dei compagni di squadra che non lo hanno mai abbandonato in queste tristi ore. Anche il gen. Vaccaro, segretario del C.O.N.I., è voluto essere presente al momento del trapasso ed ha espresso, a nome del C.O.N.I. e della F.I.G.C., le condoglianze alla famiglia. Successivamente è stato un continuo accorrere di molte personalità del mondo sportivo".

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